BAMBINI DI PACE

PROGETTO DELL’ALBERO DEL KAKI



LA RINASCITA DEL TEMPO



Il nostro progetto “IL PROGETTO DELL’ALBERO DEL KAKI, LA RINASCITA DEL

TEMPO” arriva da molto lontano, arriva dal Giappone. Tutto partì nel 1994 quando il

dottor Ebinuma, fitopatologo, riuscì a far nascere nuove piantine con i semi dei primi

frutti dell’unico albero sopravvissuto al bombardamento atomico di Nagasaki: ERA DI

NUOVO LA VITA! Ebinuma incominciò a distribuire le piantine ai bambini che

visitavano il museo del bombardamento atomico pregandoli di farne un messaggio di

pace e di amore. Nel 1995 le giovani piantine furono messe a dimora alle Nazioni Unite

a New York e all’Organizzazione Mondiale Della Sanità di Ginevra. Nel 1996 l’artista

Tatsuo Miyajima ideò un progetto per sostenere questa attività come forma d’arte.

Nel 1999 il progetto venne presentato alla 48° Biennale di Venezia dove le piantine

sono state offerte in adozione ai bambini del mondo. Le caratteristiche del progetto

sono essenzialmente tre:

· è un evento che continua a cambiare,

· che si collega con il tutto

· e che continuerà sempre.

Il lavoro dei bambini di Morosolo è stato scelto in rappresentanza dei progetti italiani:

i bambini della scuola hanno ufficialmente partecipato ad una giornata di lavoro nel

Padiglione Giapponese a Venezia. Il 18 Marzo 2000 nel sagrato antistante la bellissima

Chiesa sconsacrata di San Giovanni nel comune di Casciago, la piantina adottata dalla

scuola è stata messa a dimora. Hanno partecipato alla cerimonia e all’evento d’arte tutti

i bambini del paese, le maestre, i genitori e importanti autorità civili e religiose italiane

e giapponesi. La Biennale di Venezia e la Japan Foundation hanno dichiarato la giornata

del 18 Marzo 2000 “FUORI BIENNALE” e facente parte perciò della 48° Biennale di

Venezia. Il progetto terminerà nel 2010 con la grande festa della raccolta e ogni anno

in marzo ci sarà un evento d’arte dove la parola PACE formerà una catena che

coinvolgerà sempre più amici, sempre più bambini e sempre più genitori perché il

simbolo della nostra piccola pianta, per crescere, deve avere attorno a sè la gioia di

tutti.